Sseulsseulhago challanhasin – Dokkaebi aka Guardian- The lonely and Great God aka Goblin

 

Descrivere questo Drama in poche parole è impossibile, ma posso descrivervi le mie sensazioni dopo averlo visto ben 2 volte.

All’inizio, diciamo per i primi 6 episodi, stai “giusta”. Qualche lacrimuccia scende, ma tutto nella norma. A metà (dal 6 al 13 episodio) qualunque sentimento di tristezza esce. Ho pianto come una fontana. Nelle ultime tre puntate si sta “dimmerda”, ma talmente tanto da avere l’affanno da quanto piangi.

Il finale vero e proprio è una rivelazione in positivo e ti fa sentire vuota e leggera.

 

 

Queste sono le emozioni che si provano guardando questo kdrama quindi, se è il primo che vedi o sei già in un mood depresso, caro lettore, non guardarlo “che è meglio!”.

Trama:

Epoca Goryeo: Kim Shim è un nobile guerriero, bello e potente, a cui viene massacrata la famiglia (sorella e parentado, servizio all-inclusive) dal Re di turno nonché cognato. Ovviamente viene ucciso anche il povero Kim.
Un dio – non si sa bene quale, perché in Corea ne esistono 86449097 – decide di maledirlo dandogli la vita eterna e legandolo indissolubilmente alla spada che brandiva in qualità di generale. Soltanto la sua Sposa sarà in grado di estrarre la spada dal suo petto e porrà, quindi, fine alla sua vita eterna. Solo Kim Shim e la Sposa sono in grado di vedere l’arma.
Lui, a questo punto, diventa un Dokkaebi, ossia un “Goblin” della tradizione coreana.

 

 

Da qui inizia il racconto nell’epoca contemporanea, a 900 anni dalla maledizione originale…e poi non vi posso narrare tutto tutto tutto eh! Posso dire solo che la filosofia di reincarnazione e destino sono molto presenti all’interno del racconto.

La storia si svolge in due location: Quebec city durante il foliage, quindi miriadi di vividissimi colori autunnali e foglie che cadono a palate, e Seoul.

 

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Ma il Drama non è solo bello per la fotografia spettacolare e per la presenza di un protagonista maschile validissimo come Gong Yoo, famoso in tutto il mondo per “Train to Busan”, film Coreano che mi hanno detto essere molto carino, su zombie vari ed eventuali. Tra i suoi Drama più famosi ricordiamo sicuramente Coffee Prince.

Oltre lui troviamo altri 3 attori principali:

  • Kim Go Eun: nel ruolo della protagonista femminile. Interpreta Ji Eun Tak, la Sposa del Goblin. Ottimista per natura, vede spiriti e fantasmi. C’è un motivo valido del perché li vede e viene spiegato durante lo sviluppo della storia;

  • Lee Dong Wook: interpreta ben 2 parti, il Triste Mietitore e…l’altra è uno spoilerone quindi sssh. Possiamo dire che le parti da depresso e serio gli riescono perfettamente, ma poi visto nel “making off” è del tutto un’altra persona;

  • Yoo In Na: anche lei interpreta 2 ruoli, Sunny, la proprietaria di un ristorante di pollo fritto e…spoilerone numero DUE. 

 

Non sono solo gli attori, bravissimi, che rendono grande questa serie. Anche la delicatezza con cui è stata scritta la sceneggiatura e firmata la regia. La sceneggiatrice, infatti, è Kim Eun Sook, penso la più grande tra tutti i “Dramisti” esistenti – potremmo equipararla a Shonda Rhimes in Occidente. Tra i suoi lavori ricordiamo Heirs, Descendant of the Sun, Mr. Sunshine (che potete trovare su Netflix).

Per concludere, complessivamente darei un 9.5/10, ma solo perché la lucidità delle riprese con Single Camera non perdonano nessuno.

Le colonne sonore sono fatte bene e ben azzeccate in ogni punto.

P.s: Se avete capito qualcosa di questa recensione ne sono felice!!!

P.p.s: Io e la mia valida aiutante Babi (Consuelorogue) siamo state talmente male da scoppiare a piangere ogni volta che sentiamo la colonna sonora del Drama…

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